In tempi di crisi ci si ingegna si sa, e se gli affitti a Torino non si adeguano agli stipendi dei giovani, allora questi trovano soluzioni alternative che possono dare vita ad idee vincenti.
E così che in questi ultimi anni sono nati il cohousing e il coworking, due alternative sociali di condividere gli spazi lavorativi e quelli abitativi che stanno prendendo sempre più piede.
Una risposta al costo della vita sempre più insostenibile nelle città, soprattutto per gli studenti e i neo lavoratori che con i loro stipendi risicati e precari devono fronteggiare spese di affitto sempre più alte.
Ma cosa significa esattamente cohousing e coworking?
Il COHOUSING. Nato in Scandinavia negli anni 60, oggi ha preso piede soprattutto inDanimarca, Svezia, Olanda, Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone.
Questo modo di abitare combina l’autonomia dell’abitazione privata, con i vantaggi dei servizi e delle risorse condivise. Di solito si tratta di un insieme che può andare da 20 a 40 abitazioni, sia per famiglie che per single, che hanno scelto di comune accordo di vivere come una “comunità di vicinato”.
Il progetto inizia già nella fase di costruzione edilizia e prosegue poi fino ai dettagli, cosa e come condividere, la gestione degli spazi comuni e la loro organizzazione.
I vantaggi di questa scelta di vita sono diversi, a cominciare con il recupero della dimensione sociale del vivere, e quindi reciproco aiuto, compagnia e sostegno, per finire con la riduzione della complessità della vita, della gestione delle attività, della condivisione dei costi.
IL sito ufficiale di cohousing in Italia: http://www.cohousing.it
Il COWORKING. Sempre per abbattere i costi degli affitti e per condividere risorse e competenze, soprattutto nelle grandi città come Torino, si sta diffondendo sempre di più il coworking. Questa pratica consiste nella condivisione degli spazi lavorativi, anziché di quelli abitativi.
Può essere che tre o quattro figure professionali con attività autonome decidano di prendere in affitto un locale per adibirlo ad uso ufficio e condividere i costi. In alternativa, esistono strutture più grandi in cui un libero professionista può affittare una scrivania per lavorare ed usufruire dei servizi dello spazio, come stampanti, fax, sale riunioni, etc.
In entrambi i casi, la rivoluzione del coworking sta nella condivisione delle competenze e nei rapporti che si possono creare tra le varie figure professionali. Lavorando fianco a fianco, ci si conosce, si scambiano informazioni e idee e possono nascere nuove collaborazioni.
A Torino, ad esempio, Talent Garden è uno spazio di 800 mq dedicati a startup, freelance, agenzie, etc. Rimane aperto 24 ore al giorno e dispone di 60 postazioni lavoro e 2 sale riunioni.
Il sito ufficiale di Talent Garden è http://torino.talentgarden.it/