Recenti studi statistici hanno individuato una nuova tendenza nel mercato immobiliare della vendita di case, la vendita della nuda proprietà della propria abitazione. Sono soprattutto gli anziani che per far fronte alla crisi sacrificano la nuda proprietà della loro casa rimanendo inquilini.

Un fenomeno che sta dilagando in tutta Italia. Le motivazioni? Una spesa medica improvvisa, la perdita del lavoro, l’apertura di una nuova attività, o più semplicemente il fatto che la pensione non basta più ad arrivare a fine mese. Nei primi mesi del 2013, c’è stato un incremento del 12,5 % rispetto all’anno precedente di vendita di nude proprietà.

Secondo le stime ottantacinquemila anziani avrebbero già optato per questa formula, soprattutto nelle grandi città. Si tratta di pensionati che hanno in media sui 75 anni e un introito mensile di 1.120 €, e che hanno risentito del caro vita, dell’aumento delle spese socio-sanitarie e dell’assenza di una rete familiare di supporto.

Vendere la nuda proprietà significa cedere l’immobile senza perdere il diritto abitativo (usufrutto). I prezzi di vendita della casa sono molto ribassati rispetto al prezzo di mercato dell’immobile. Ad esempio, un 65enne ottiene metà del valore di mercato se vende solo i muri della sua abitazione.

Questa scelta consente di mantenere la stessa qualità di vita, unita ad una maggiore liquidità, senza alcun indebitamento. Un compromesso a cui sempre più pensionati si stanno adattando in tempi di crisi.