I laureati faticano sempre di più a trovare lavoro e quando lo trovano dopo lunghe ricerche, periodi infiniti di tirocini e stage, si ritrovano in mano un contratto precario e uno stipendio da fame. Anche se per il futuro le statistiche non sembrano incoraggianti, chi studia alla fine sembra essere comunque premiato, con solo l’8% dei laureati disoccupati a 5 anni dalla laurea.
L’anno scorso è stato battuto il record di disoccupazione e si è raggiunta la soglia del 12,4%. Il disagio sociale non riguarda solo le fasce più basse della popolazione, ma tocca anche chi a raggiunto livelli di istruzione superiore.
A questo si aggiunge l’instabilità dei contratti. I contratti a tempo indeterminato hanno subito un calo del 15% rispetto all’indagine del 2008. In breve solo 41 laureati brevi e 35 laureati magistrali su 100 hanno un contratto stabile! A questo si aggiunge una crescita dei rapporti di lavoro non regolamentati, oppure non standard, come lavori part-time e collaborazioni.
Gli stipendi non tirano certo su il morale: i laureati guadagnano poco più di mille euro al mese: 1038 quelli magistrali e 970 quelli a ciclo unico. Nonostante le cifre basse, gli stipendi continuano a diminuire, in un anno si è segnato un calo di tre punti percentuali.
Nonostante i dati scoraggianti, sembra comunque che nel lungo termine i laureati siano avvantaggiati e trovino lavoro più facilmente perché grazie alle loro conoscenze culturali e sociali riescono ad adattarsi meglio al mercato del lavoro.