Anche in Italia si guarda avanti per quanto riguarda il lavoro e lo si fa puntando sulle start up, un concentrato di idee innovative, tecnologia e flessibilità che si materializza in una neo impresa. All’estero spuntano come funghi grazie alle agevolazioni e alla burocrazia snella, in Italia, invece, arrancano di più. Nonostante questo, c’è chi ce l’ha fatta. Ad attestarlo sono i dati ufficiali delle Camere di Commercio di inizio agosto, che segnalano 26 giovani aziende il cui valore della produzione si aggira tra l’uno e i due milioni di euro. Sono sparse un po’ per tutto il paese e concentrate al Nord, spaziano in diversi settori: soluzioni tecnologiche, farmaceutica, servizi, comunicazione e molto altro.
Il podio delle start up italiane che hanno preso il volo
Blackshape Aircraft, nata nel 2009 da un ingegnere e un avvocato, Luciano Belviso e Angelo Petrosillo, grazie ad un prestito della regione Puglia di 25.000 euro. La Blackshape è specializzata in produzione di aerei ultraleggeri da turismo realizzati in fibra di carbonio. Ad un anno appena dalla sua fondazione, l’azienda è stata quotata in borsa e nel 2011, dopo solo due anni nascita, è diventata la quinta azienda italiana per capitalizzazione nel settore aeronautico.
Musixmatch, start up fondata da tre giovani creativi italiani nel 2010, che hanno inventato un’app in grado di sincronizzare l’archivio musicale personale, (presente sullo smartphone, o sul proprio account spotify) con i testi delle relative canzoni. Così mentre ascoltiamo la musica possiamo contemporaneamente leggere le parole. L’app ha avuto un successo immediato e una diffusione mondiale.
Applix, nasce nel 2010 e si occupa di nuovi media concept per piattaforme mobili e applicazioni per smartphone e tablet. Due sono i suoi prodotti di maggior successo, Viewerplus, programma che permette di trasformare prodotti cartacei, quali riviste, brochure, manuali e libri, in contenuti digitali, Appodoit, piattaforma per creare applicazioni professionali per smartphone e tablet. Oggi, ad appena 4 anni dalla sua nascita, ha raggiunto un giro d’affari di due milioni e conta uno staff di 45 dipendenti. Niente male per una neo impresa!
Sono tante altre le start up di successo, che nonostante la difficile situazione economica e la burocrazia cavillosa, sono riuscite a farcela. Se da una parte l’Italia non sembra ancora vicina ad uscire dalla crisi, dall’altra c’è chi ha saputo sfruttare il momento e vedere la famosa luce in fondo al tunnel!