Vendita Case Torino: il 16 giugno 2015 bisogna pagare l’acconto Imu e Tasi. Cosa è cambiato rispetto allo scorso anno? Ecco le nuove aliquote nelle principali città d’Italia.
E come ogni anno, puntuale arriva la scadenza Imu e Tasi. Le tasse sono una delle poche cose sicure che sono rimaste in Italia, oltre al buon cibo, allo splendido mare e al caffè! Tra burocrazia e continue modifiche, è come sempre difficile districarsi nel mare d’incertezza. Proviamo, quindi, a fare un poco di ordine.
Torino: ecco le aliquote
A quanto pare per il 2015 resteranno invariate le aliquote valide per il 2014. Almeno per ora, sono quindi confermate:
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l’aliquota Imu al 10, 6 per mille su tutti gli immobili,
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l’aliquota Tasi al 3,3 per mille
Su quest’ultima è possibile detrarre 110 euro nel caso in cui l’abitazione abbia un rendita catastale uguale o inferiore a 700 euro e 30 euro per ogni figlio a carico che non abbia ancora raggiunto i 26 anni di età.
Nel caso di appartamenti invenduti o non affittati, la Tasi viene calcolata su un’aliquota dell’1 per mille.
Le altre città d’Italia
A Roma, l’aliquota Imu resta invariata rispetto all’anno precedente e pari al 10,6 per mille, mentre per quanto riguarda la Tasi, l’aliquota sulla prima casa è stata concordata a 2,5 per mille e quella per tutti gli altri immobili allo 0,8 per mille.
A Piacenza , invece, la situazione cambia, il Comune ha previsto nuove aliquote. L’Imu subisce un aumento e dallo 0,72% passa allo 0,96% per le abitazioni e le relative pertinenze concesse in comodato gratuito a parenti entro il secondo grado che in tali immobili risiedono o dimorano. Le aliquote Tasi sono confermate e restano, come nel 2014, fisse al 3,3, per mille sulle abitazioni principali e all’1 (o allo 0 a seconda dei casi) per mille sugli altri immobili. Per gli inquilini è prevista una percentuale di versamento pari al 10%.
In generale, a Piacenza, rispetto al 2014, sono previste delle esenzioni dal pagamento della Tasi per quanto riguarda le abitazioni principali che hanno una rendita catastale inferiore o pari a 250 euro. C’è stato anche un aumento di 10 euro sulla detrazione da 50 euro per ogni figlio a carico di età inferiore ai 26 anni.
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