Era stata un’idea della giunta della sindaca Appendino che lo scorso aprile aveva riscosso inizialmente un’ondata di entusiasmo positivo. Stiamo parlando di Barattolo, il mercato fuori dalle logiche di mercato, il mercato del libero scambio nato forse sulla scia di esperienze secolari come la Feria da ladra di Lisbona o altri mercatini tipici spagnoli.
Un’idea, quella di Barattolo, nata per contrastare l’avanzare del ‘suk’ abusivo nella zona del Parco Colletta. A partire dallo scorso 23 aprile 2017 si sono dati appuntamento nella zona del quartiere Vanchiglietta circa 400 espositori, o meglio, ambulanti. Ma appena si sono aperte le danze, sono venute fuori anche le prime lamentele. Marco Giusta, l’assessore responsabile della Delibera di Giunta, aveva detto che si trattava solo di una sistemazione provvisoria, e che di lì a poco si sarebbe aperto un tavolo tecnico fra amministrazione e cittadinanza per valutare benefici e criticità.
“Circa settanta sono le tonnellate di oggetti recuperati dagli espositori, che altrimenti sarebbero finiti in discarica”, ha dichiarato Giusta. L’assessore insomma difende un’esperienza che va oltre il libero mercato e che punta al riciclo, al riuso creativo, sull’onda di alcune importanti esperienze italiane, come quella di Re Mida a Reggio Emilia e Biella conclude Giusta.
Oggi però, a meno di due mesi di distanza dall’apertura, tira un’aria di protesta. Alcune aziende della zona si sono impuntate e vogliono ricorrere al TAR contro il Barattolo. Un ricorso ce non è un atto di odio contro il mercato, ma una protesta contro la mancanza dei parcheggio che impedirebbe nell’importante giorno di domenica di avere accesso al mercato.