In Svezia, si sa, su alcune questioni sono sempre avanti. Dai sussidi per chi fa molti figli – politiche di congedo parentale, all’apertura mentale verso le attività sessuali.
L’ultima proposta che era uscita dai confini nazionali era quella fatta da un funzionario comunale, consigliere della piccola cittadina di Övertorneå. L’uomo aveva proposto di concedere ai lavoratori della casa comunale una pausa ogni tanto per fare sesso. L’uomo, di nome Per-Erik Muskos, alcuni mesi fa ha portato all’attenzione del Consiglio Comunale la sua proposta. Pausa sesso di 1 ora a settimana garantita per i 550 dipendenti del comune.
“Le ricerche scientifiche ci mostrano che il sesso è sano. Si tratta di avere rapporti migliori“. La proposta di Muskos va in una doppia direzione. Da una parte migliorare la qualità del lavoro e quindi della vita dei dipendenti comunali. Un’ora di sesso è infatti un’ora di attività fisica e nel complesso migliora l’umore, le performances e la capacità di relazione delle persone. Dall’altra incentivare un po’ la natalità, che negli ultimi anni è scesa in maniera preoccupante anche in Svezia.
Un trend che ha coinvolto tutti i paesi dell’occidente opulento, in cui il tasso di fertilità è progressivamente e inesorabilmente diminuito negli ultimi decenni. Nel 1960 in Svezia una donna metteva al mondo in media 2,2 bambini. A partire dal 2014 il tasso è sceso a 1,9 bambini per donna e sta ancora diminuendo drasticamente.
Per quanto in Svezia ci sia una mentalità aperta abbastanza diffusa, la proposta di Muskos è stata rifiutata dal Consiglio. Evidentemente i politici locali non se la sono sentita di pagare 1 ora di sesso per i dipendenti dell’amministrazione. L’unico che forse è stato dispiaciuto insieme a Muskos di questa bocciatura è stato il sindaco di Övertorneå Tomas Vedestig.