Storia della pizza fritta napoletana

Simile al panzerotto e allo gnocco fritto, è uno dei prodotti più tipici della cucina partenopea: farcita con ricotta e talvolta ciccioli.  Se la pizza è il simbolo gastronomico di Napoli riconosciuto in tutto il mondo, la pizza fritta è una specialità partenopea che fa tornare alla mente gli anni difficili del dopoguerra e la creatività del popolo napoletano.
Pizza fritta e pizza al forno
Seppur diffusa anche nel Lazio meridionale e in alcune zone di Puglia e Toscana, l’origine napoletana della pizza fritta non è in discussione. Alla fine della seconda Guerra mondiale la tradizionale pizza rotonda a Napoli era diventata quasi un lusso: mancavano gli ingredienti per condirla e soprattutto i forni a legna, molti dei quali andati distrutti nei combattimenti per liberare la città. Così si pensò di friggere nell’olio bollente l’impasto, che si gonfiava e dava la sensazione di maggiore sazietà. Oggi la pizza fritta si farcisce con salumi, polpette, provola o friarielli, ai tempi ci si metteva dentro tutto quello che si aveva a disposizione, soprattutto ricotta, che arrivava dalle campagne a buon mercato, e i “ciccioli”, pezzi di grasso di maiale scartati dai tagli pregiati.
In collaborazione con:
PANIFICIO PANE AL PANE
Corso Francia 132
10098 Rivoli
011 959 2496
Orari di apertura: 06:00 – 13:30, 16:00 – 19:30

 

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