Di legno, PVC o alluminio? Con doppio o triplo vetro? Queste sono le domande più immediate, quando si decide di sostituire gli infissi della propria casa.
Ci sono tanti altri elementi da considerare, dall’ecobonus alla posa in opera, passando per le eventuali schermature solari (magari integrate nelle finestre), le caratteristiche speciali dei vetri e il loro grado di fonoisolamento, senza dimenticare i serramenti ibridi, ad esempio alluminio/legno.
Le variabili per scegliere la finestra “giusta”, a ben vedere, sono molto più complesse di quanto si possa pensare all’inizio. Cerchiamo di riassumere alcuni punti generali, grazie anche ai consigli di una nota azienda del settore, la “Collegno Tende“.
I materiali I serramenti possono essere di legno, PVC e alluminio, anche in combinazioni ibride per sfruttare i vantaggi di due materiali diversi. Ad esempio, una buona soluzione può essere l’alluminio all’esterno e il legno all’interno, ottenendo così un infisso molto resistente alle intemperie e con elevate prestazioni energetiche, grazie alle proprietà del legno, che vanta una conducibilità del calore piuttosto bassa.
Gli infissi puramente metallici, invece, per “lavorare” bene dovrebbero avere un profilo con un ottimo taglio termico. Quest’ultimo è costituito da un elemento in materiale sintetico che unisce i profili interni ed esterni in alluminio, eventualmente integrato da inserti di schiuma isolante.
Per quanto riguarda il PVC, il consiglio è partire sempre almeno da un profilo da 70 mm con almeno cinque camere. Le camere sono delle cavità d’aria dentro i profili: più sono e più aumenta l’isolamento termico e acustico della finestra.
Quale tipo di vetro
Al vetro tradizionale è bene preferire un doppio o triplo vetro basso emissivo, con le vetrocamere riempite di gas argon, il più frequentemente utilizzato, o gas kripton, più efficace ma anche più costoso e difficile da reperire.
Basso emissivo, semplificando un po’, significa che la superficie interna del vetro è ricoperta di una patina invisibile di un determinato metallo, ad esempio l’argento. La funzione della patina è riflettere il calore, trattenendolo nell’ambiente e riducendo le dispersioni termiche.
Il vantaggio si avverte soprattutto d’inverno, con una conseguente diminuzione delle spese di riscaldamento, e anche in termini di comfort, perché le superfici vetrate non saranno più fredde e si potrà soggiornare vicino alle finestre senza avvertire sgradevoli sensazioni.
Poi ci sono i vetri selettivi o a controllo solare, con uno strato di ossidi metallici applicato all’esterno, per respingere la radiazione solare e, quindi, impedire il surriscaldamento degli spazi interni. Bisogna valutare con attenzione l’utilizzo delle diverse stanze, per capire quale combinazione di vetri sia la più conveniente e confortevole.
Lo svantaggio principale dei vetri selettivi è che fanno passare un po’ meno luce rispetto a quelli bassi emissivi. Sono utili soprattutto d’estate, per contribuire a mantenere freschi gli ambienti e ridurre il fabbisogno energetico dei climatizzatori.
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